12/06/09

IL PICCOLO GIOVANNI


Era notte fonda
e solo le stelle illuminavano quel pezzo di mondo.
Ci trovammo in mezzo al nulla
e l’unico rumore attorno a noi era lo scoppiettio del fuoco.
La bambina mi venne incontro dall’angolo più buio del cortile,
tenendo legato in vita quel piccolo pargoletto di pochi mesi.
L’istinto mi ha spinta nella loro direzione
e lo scambio di un sorriso è stato naturale...
è bastato un attimo per avere voglia di stringerlo al petto.
Mi fissava con quegli occhi scuri,
per la prima volta vedeva una donna bianca
e sentiva parlare una lingua che non era la sua.
Sembrava incantato.
Una lieve e dolce melodia è uscita poco a poco dalle mie labbra,
in modo naturale lo cullavo tra le mie braccia,
come se fosse sempre stato lì.
Estraneo a piccoli gesti come una semplice canzone
si è piano piano assopito tenendo sempre lo sguardo fisso nel mio,
finchè i suoi occhi non si sono beatamente chiusi
e il mio cuore non ha traboccato di tenerezza.

2 commenti:

Unknown ha detto...

questa è ..."la tua Africa" quella anche di PUNTI DI VISTA e di NOTE

NdE ha detto...

Esatto..questa è la parte più emozionante della mia Africa...pensa che avevo in testa questa poesia da quando sono tornata ma non riuscivo a metterla nero su bianco. Poi un giorno, tre mesi dopo il mio rientro, la classica ispirazione fulminante ed eccola qua, scritta di getto in pochi minuti..credo non dimenticherò mai l'emozione di quella notte..