19/06/09

LA FINE DI UN VIAGGIO

Forse è tempo di andare.
Ho iniziato questo viaggio desiderosa di cancellare quel che non andava,
ho tentato di fare meglio e più di quel che mi spettava.
Avevo davanti agli occhi te, stella polare di mille notti,
spentasi col tempo, nella nebbia del proprio io.
Dopo tanti passi e una strada di salite, guardo indietro
e null’altro rivedo che me stessa alla partenza per questa cima.
Allor mi chiedo: “Se quella in fondo è quasi me,
io qui in cima son diventata forse quel che respingevo?”.
E ‘ tempo di andare, ora l’ho capito.

2 commenti:

Unknown ha detto...

ISTRUZIONI PER L'USO
Ho cominciato a leggere in ordine cronologico inverso...cioè da questa poesia. Pensavo che ogni lirica avesse una vita propria... E INVECE !
Dopo aver trovato una parentesi africana molto ampia ho deciso di cominciare dall'inizio che è l'ottobre 2008.
Ognuno di noi è la somma do ciò che siamo stati e il compendio di tutte le imprese ed emozioni che abbiamo vissuto.
Questa è stata la mia "chiave di volta" che è diventata la mia chiave di lettura e che ti vede nel gran terremoto dell'ottobre 2006 il quale ti ha proiettata a governare una nave improvvisamente bisognosa di un nuovo nocchiero.
Tante parole mi hanno portato a pensare a questo..quel famoso fatto. Mi assale tuttavia un dubbio: e se avessi toppato in pieno? Allora la mia presunzione avrebbe colpito ancora e il primo cadavere sarei ancora io!

NdE ha detto...

"La fine di un viaggio" è inevitabilmente legata ai fatti dell'ottobre 2006, impossibile negarlo...ne è legata ma è scritta oggi, per quel che mi accade in queste ore, quel che provo alle parole di chi è con me su quella nave..forse il nocchiero è solo stanco di essere al timone, nel bene e nel male..